C’era una volta Robin Hood. Ricordate? La foresta di Sherwood… Rubava ai ricchi per donare ai poveri, per restituire i soldi che l’ingordo sceriffo di Nottingham ricavava dalle esose tasse con le quali vessava i cittadini della contea.

Ci siamo cresciuti con Robin Hood. Ma oggi, mentre l’estate del 2020 inizia a volgere al termine, ci accorgiamo che al declino è proprio questo strano personaggio vestito di verde, che poi è anche il colore con il quale si descrive nel linguaggio comune l’essere rimasti senza soldi. E devono essere rimasti senza soldi quei politici che hanno richiesto il bonus Inps. Politici di vari livelli ma anche avvocati e notai ed altre professioni difficilmente ascrivibili alla categoria di quanti se la passano male.

Passi per i consiglieri comunali che magari non vanno più in là dei gettoni di presenza. Passi per i sindaci perché non tutti hanno lo stipendio dei sindaci delle grandi città anche se forse riuscirebbero a farlo meglio di qualcuno/a degli attuali stipendiatissimi primi cittadini con annessa fascia tricolore e ricandidatura incorporata.

Ma che a chiedere il bonus Inps siano stati consiglieri regionali e parlamentari, la notizia anche a distanza di molti giorni rimane sconcertante. E se questa notizia è stata ormai anche metabolizzata, complice il Ferragosto e i diversivi mediatici di stordimento delle aree encefaliche dei cittadini, non si può che piangere apprendendo che qualcuno tra i politici richiedenti il bonus di 660 euro mensili lo ha fatto con una innocenza disarmante, nell’interesse della comunità e allo scopo di devolvere il guiderdone in beneficenza. Commovente davvero. Non ho messo io le mani nella marmellata, ma è il barattolo aperto che ha voluto ospitare il mio cucchiaio.

E allora torna alla mente un personaggio minore del noto fumetto Alan Ford, magistralmente ideato da Max Bunker e disegnato da Magnus: il personaggio in questione si chiamava Superciuk il quale sottraeva risorse economiche ai poveri per donarle ai ricchi.

Sottrarre risorse economiche non è l’equivalente di rubare perché, nel caso del bonus Inps, tutto è stato fatto, sembra, nel pieno rispetto dei decreti legge infilandosi tra le pieghe degli stessi e magari contando sull’anonimato, sulla privacy, e su altre amenità del genere.

Ma la battaglia politica è dura di questi tempi e qualche manina volenterosa deve aver passato le carte giuste alle persone sbagliate, o forse le carte giuste alle persone giuste, o forse… Insomma fate un po’ voi.

Ferragosto è passato e si ricomincia. Ma come? Continua a venirmi da piangere. Ma questa è un’altra storia.

@vanessaseffer

Aggiornato il 31 agosto 2020 alle ore 13:03