Con la paura si domina lo sciocco

lunedì 4 maggio 2020


Quel tanto vituperato, da alcuni ignoranti considerato oscuro, periodo storico chiamato per convenzione Medio Evo, è invece illuminato da una delle maggiori e avveniristiche scuole di medicina che il mondo abbia mai conosciuto: La Scuola Medica Salernitana, i cui principi si rifanno alla tradizione greco-latina completata a sua volta da nozioni provenienti dalla cultura ebraica e da quella araba, basati sull’esperienza empirica nella quotidiana attività di assistenza ai malati.

Così nel Regimen Sanitatis Salernitanum, il più famoso manuale pratico sulla salute scritto in versi da Arnaldo di Villanova, viene detto qualcosa che soltanto i più recenti studi di psicosomatica oggi hanno riconfermato, ovvero che una persona per stare bene abbia bisogno di “Una mente gioiosa, riposo e di una dieta moderata”.

I medici salernitani affermano quindi qualcosa che ai nostri giorni di pandemia andrebbe sempre tenuto presente, ovvero la salute non soltanto fisica ma anche quella psichica dell’uomo essendo anima e corpo intimamente interconnessi, dipenda anche dalla sua serenità nel vivere. Indurre alla cupezza, alla tristezza e alla depressione, fa abbassare pericolosamente le difese immunitarie – nel Medio Evo lo sapevano già – rendendo l’organismo più debole e attaccabile dai virus dunque. Ora basta ascoltare qualsiasi telegiornale o leggere i continui comunicati ufficiali, per rendersi conto di una vera e propria continua strategia volta ad indurre un intero popolo sotto l’oppressiva schiavitù della paura. Un Paese depresso si governa meglio, con il terrore si domina incontrastata maggior ragione su un popolo di malati che sarebbero sani, facendo ammalare in tal maniera, anche coloro che risultano immuni per altre ragioni a cominciare da quelle psichiche.

Personalmente constato con profondo raccapriccio questo triste fatto con amiche e amici asserragliati in casa più per il terrore indotto loro che non per esplicita osservanza delle leggi di contenimento. Uscire, andare a fare una passeggiata all’aria aperta, osservando ovviamente le distanze di sicurezza, magari sulla spiaggia, o tra le colline o in un parco, cosa altro potrebbe generar invece se non il miglioramento della salute di ciascuno? La Scuola Salernitana già mille anni fa, predicava di far entrare aria e luce diurna nelle dimore di coloro che sono malati. Nulla cura più e meglio della Natura quando interviene su se stessa. Ma la politica occulta non vuole che noi si stia bene, dobbiamo essere tutti sempre perennemente impauriti e malati.

Qualche secolo più tardi, un uomo unico e irripetibile che i più conoscono con il nome di Paracelso, istituì nuove, antiche in realtà, regole per il mantenimento della miglior salute umana. Norme che oggi sembrerebbero scontate, ma che ancora adesso vediamo disattese a favore di una folle regolamentazione che invece di guarire e curare, finirà per creare ulteriori malattie. Paracelso, nel Sedicesimo secolo, in un’Europa attanagliata da morbi e da guerre, eppure nel pieno fiorire del suo più assoluto splendore d’arte e di cultura, sosteneva che l’uomo dovesse “respirare profondamente e ritmicamente il più spesso possibile, riempiendo bene i polmoni, all’aperto o davanti a una finestra aperta”, ma anche “bandire dalla mente tutti i pensieri negativi, di rabbia, rancore, odio, noia, tristezza, povertà e vendetta”, quindi di evitare di avere a che fare con persone “maledicenti, viziose, vili, pigre, pettegole, volgari o vanitose” perché l’obiettivo è quello di far crescere il nostro spirito verso l’alto. Il dottore svizzero, mago e alchimista, sosteneva anche che l’uomo dovesse compiere ogni bene possibile, sempre però tenendo a freno le emozioni e rifuggendo qualsiasi forma di sentimentalismo. Infine, oltre a prescrivere la meditazione quotidiana, Paracelso suggerisce ai propri pazienti di mantenere il silenzio più assoluto sulle vicende personali ma soprattutto a non aver paura del domani che verrà: “Se manterrete il vostro cuore forte e puro, ogni cosa andrà bene. Non pensate mai di essere soli o deboli, perché dietro di voi ci sono potenti eserciti che non potreste concepire nemmeno nei sogni. Se elevate lo spirito, nessun male potrà toccarvi. Il solo nemico che dovete temere siete voi stessi. La paura e la sfiducia nel futuro sono le madri di tutti i fallimenti e attraggono le cattive influenze e con esse il disastro”.

Se soltanto quest’ultima frase venisse compresa, quante vite migliorerebbero in pochi istanti…

Ecco dunque le evidenti e sagge risposte dei veri Sapienti alla follia oppressiva dei governi, a un continuo tentativo – spesso riuscito – di trasformarci in un gregge piagnucoloso e intimorito che corre subito a mettersi in catene da solo, chiudendo la porta delle proprie celle prima che lo facciano i carcerieri. Ci stanno addestrando pavlovianamente a una sorta di Sindrome di Stoccolma. Ribellarci allora? Sì, ma non come quelli che – ridicoli se non patetici – lo fanno strillando in rete perché non possono andare a trovare la nonna ultraottantenne o il biscugino o, peggio, perché gli manca tanto la grigliata con gli amici del quartiere… No, la ribellione avviene nel proprio cuore, mutando atteggiamento e non facendosi asservire, non accettando i ceppi di una dittatura psicologica che vuole soltanto piegare lo spirito e non solo la carne. Dobbiamo diventare veterani di guerre psichiche se vogliamo vivere.


di Dalmazio Frau