giovedì 2 aprile 2020
Neanche la pandemia e il bisogno di far presto hanno sinora convinto il governo a buttare nel cestino questo stramaledetto Codice degli appalti che ha bloccato da cinque anni tutto e tutti in Italia, con l’illusione di combattere la corruzione con la burocrazia delle carte bollate. Per fare comprare i respiratori e le mascherine è stato addirittura necessario inserire una sorta di scudo penale oltre a una deroga a questo codice che – insieme alla costituzione dell’Anac di Raffaele Cantone – rappresenta l’errore più grande del governo di Matteo Renzi.
Nonostante che le direttive comunitarie, nei casi d’urgenza consentano infatti il ricorso alla procedura negoziata con affidamento diretto, il codice dei contratti non lo permette. E si è dimostrato anche in questo contesto da Armageddon un ulteriore ostacolo. Da un lato, infatti, la forte urgenza di cui si avvale la Protezione civile, prevista nell’articolo 163 del codice, può essere invocata solo per piccoli importi (sotto la soglia comunitaria fino a circa 200mila euro) e non già per l’acquisto di milioni di mascherine. Dall’altro, la procedura negoziata, ai sensi del codice, prevederebbe nei casi d’urgenza (articolo 63 comma 6) una selezione almeno tra 5 operatori economici che è risultata incompatibile con la realtà che stiamo vivendo. Per poter operare si è perciò dovuto inserire nei decreti il potere di derogare al codice. In questo modo le procedure negoziate sono state effettuate senza selezionare cinque offerte ma direttamente con il singolo fornitore.
Per non sapere né leggere né scrivere – e per evitare che un domani qualche pubblico ministero in vena di andare in prima pagina si svegliasse e combinasse qualche casino – si è però dovuto inserire uno scudo penale a salvaguardia di chi sta operando per l’acquisto delle mascherine e dei ventilatori. La lezione che si impara da tutto ciò è la seguente: ogni qualvolta ci sia da fare qualcosa di tempestivo e di serio, è necessario agire in deroga al codice. Questo perché le procedure in esso previste non consentono alla Pubblica amministrazione di raggiungere qualsivoglia obiettivo. Usque tandem?, avrebbe detto Cicerone.
di Dimitri Buffa