DI GIACOMO (S.PP.): "AZIONI REALI ED EFFICACI PER LA SICUREZZA IN CARCERE"

Il sindacato di polizia penitenziaria S.PP. lancia con il suo segretario generale Aldo Di Giacomo una mobilitazione senza precedenti con tour e sit-in davanti ai principali istituti di pena del Paese per protestare contro le condizioni del personale penitenziario e delle carceri su tutto il territorio nazionale.

“Invece di attardarsi in azioni che hanno solo effetto mediatico – afferma il segretario S.PP. in riferimento alle polemiche sui figli di Totò Riina, si pensi ad azioni concrete ed efficaci per ristabilire la legalità nelle carceri.  Se non c’è rispetto della legge e della sicurezza tra le celle figuriamoci come possiamo pretenderlo fuori”.

E prosegue: “È da troppo tempo invece che si vogliono far passare per “ordinarietà” gravi fatti che avvengono negli istituti d pena. Noi del S.PP. non ci stiamo e ci mobilitiamo proprio per questo. Un esempio: i suicidi di personale penitenziario (ultima solo due giorni fa la morte suicida di un agente penitenziario di 41 anni, in servizio nel carcere 'San Vittore' di Milano), purtroppo non fanno più notizia. Trovare qualche rigo sui giornali come nei casi di risse, aggressioni tra detenuti e tra detenuti e personale penitenziario, è sempre più raro”.

Entrando più nel dettaglio aggiunge: “Su tutti un dato che dovrebbe essere in possesso del Ministro: il 35,45% degli agenti della Polizia  penitenziaria si  troverebbe in  una condizione di  elevato rischio ‘suicidio’ per  la presenza di un forte stato depressivo, ansia, alterazione della capacità sociale e forti sintomi somatici. Il dato che emerge da un questionario sullo stress correlato al lavoro, compilato lo scorso  anno  da 600  agenti che  prestano  servizio all’interno  delle  carceri  italiane,  è davvero sconvolgente. E non sarà certo qualche centinaia di nuove assunzioni promesse a risolvere la condizione di stress diffusa.  La verità per noi è una sola: il carcere non rientra nel cosiddetto ‘contratto di programma’ tra Lega e Movimento 5 stelle e pertanto è considerato area di nessuno, né di leghisti e né di cinquestelle, dove può succedere di tutto, persino il tentativo di violenza sessuale contro una donna agente come accaduto di recente a Campobasso”.

 

Aggiornato il 22 gennaio 2019 alle ore 16:36