Carcere di Bollate: “Fuoricinema” rinnova il suo impegno

Per il terzo appuntamento del festival “Fuoricinema”, la maratona di incontri e proiezioni che si tiene a Milano dal 14 al 16 settembre e che quest’anno apre la “Milano Movie Week 2018”, il destinatario della raccolta fondi sarà il carcere di Bollate. L’obiettivo è realizzare una sala cinematografica destinata alle attività dei detenuti.

“Abbiamo sentito l’esigenza di realizzare qualcosa di fisicamente percepibile. L’idea è testimoniare come il cinema possa avere una rilevanza sociale a tutto campo, anche per alleviare la sofferenza di chi vive in carcere. Quello di Bollate è un’eccellenza, grazie alle tante attività per i detenuti e alla sensibilità per i percorsi di riabilitazione. All’interno c’è già un sala per il teatro, ma non è attrezzata per le proiezioni. Vorremmo che proprio quello spazio fosse dotato di strutture adeguate per il cinema”, spiega Cristiana Mainardi, direttrice artistica della rassegna con Cristiana Capotondi, Lionello Cerri, Gino & Michele, Paolo Baldini e Gabriele Salvatores.

Il tema del festival di quest’anno sarà il tempo. In precedenza è stato il sogno e poi la realtà. Tutte queste questioni che hanno una risonanza profonda nell’animo di chi vive recluso: il sogno di uscire, la realtà della detenzione, il tempo che deve passare. “Il nostro sogno – sostiene Mainardi – e il nostro contributo si traducono nella speranza che, all’interno delle mura, anche grazie al cinema il tempo possa essere vissuto e non soltanto trascorrere”. La produttrice si è occupata direttamente del progetto per la casa di reclusione. “Il penitenziario di Bollate – sottolinea – è stata quasi una scelta naturale, visto che si tratta di una struttura notoriamente all’avanguardia nei progetti di recupero dei detenuti a tutto campo. Non solo lavorativo ed educativo, ma anche sociale”.

 

 

 

 

Aggiornato il 01 ottobre 2018 alle ore 11:29