
In una scena del film “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” Carlo Verdone rovescia la busta dei medicinali sul letto, davanti a un’entusiasta Margherita Buy. Un gesto certamente liberatorio, ma molto emblematico. Come l’attore romano infatti, sono milioni gli italiani ipocondriaci che decidono di curarsi da soli. Ma il dato più interessante è che la ricerca maniacale delle diagnosi e delle conseguenti cure, passa sempre più spesso dal web, dove pullulano informazioni di carattere medico sanitario di qualunque genere. Per indicare questo atteggiamento, che spesso conduce a sgradevoli sorprese, gli psicologi hanno coniato il termine “cybercondria”.
Secondo il Censis, infatti, con la diffusione delle connessioni web, sono quasi nove milioni gli italiani rimasti vittime di fake news nell’ambito sanitario. Internet è diventato il principale attore di questa tendenza in quanto primo generatore di notizie false, sia nel campo medico che in quello politico e sociale.
Per aiutare i cittadini a districarsi tra tutte queste informazioni, la FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha creato il portale “Dottoremaeveroche.it”. Attivo da febbraio scorso, il sito costituisce il primo esperimento in Italia volto a lottare contro la disinformazione medica.
La FNOMCeO è un organo ausiliario dello Stato e la principale istituzione del mondo medico nel nostro Paese. Lo scopo è tutelare la popolazione facendo sì che venga garantito e difeso il diritto alla salute ma, al tempo stesso, si vuole vigilare sulla professione medica, difendendone la dignità e proteggendola da abusi.
Il web, a cui va riconosciuto un formidabile potere divulgativo delle informazioni, è di sicuro la chiave di volta in questa battaglia. Una persona su tre infatti, s’informa sulla Rete e la cosa riguarda soprattutto i Millenials, ossia i ragazzi diventati maggiorenni dopo il 2000. Il problema reale è che circa il 17 per cento degli italiani dichiara di informarsi su siti generici privi di alcuna autorevolezza o certificazione. Solo il 6 per cento naviga su siti istituzionali come il ministero della Salute e il 5,6 per cento su siti scientifici riconosciuti.
Il punto cruciale è proprio questo: spesso chi legge non è attrezzato per distinguere il vero dal falso. È quindi necessario seguire il cittadino e stimolare una lettura critica di ciò che trova sul web, sui giornali e in tv. Esistono regole semplici che si possono seguire, come verificare la fonte, accertarsi che la notizia sia aggiornata, non fermarsi alla prima selezione dei motori di ricerca e acquistare farmaci online solo da venditori autorizzati. In questo caos di informazioni, è interessante però notare che quasi il 70 per cento delle persone che navigano sul web, ritiene che sarebbe utile avere sui siti e sui social network informazioni certificate e sicure.
Ed è proprio questa la sfida del futuro che “Dottoremaeveroche.it” vuole affrontare al meglio. Il sito si compone di due sezioni: una contro le fake news, dedicata al cittadino, che troverà risposte semplici e argomentate alle domande più comuni in tema di salute; un’altra per gli operatori, con un vero e proprio “kit di primo soccorso comunicativo” fatto di infografiche e brevi clip, da condividere con i pazienti durante la spiegazione di determinati argomenti. Internet ha creato una grande circolazione di informazione, ma come ogni strumento tecnologico va seguito e controllato altrimenti da aiuto può diventare nemico in un batter d’occhio.
Aggiornato il 18 giugno 2018 alle ore 13:36