mercoledì 7 marzo 2018
Il mondo della moda subisce l’influenza del mondo reale. Mai come in questa fase storica, carica di tensioni sociali e politiche internazionali, gli stilisti sembrano disposti a confrontarsi con la realtà. È necessario, dunque, contestualizzare le proposte creative. A partire dalla Paris Fashion Week.
Nicolas Ghesquière, ad esempio, ha intenzione di esaltare lo chic francese, rileggendo i canoni estetici più classici della borghesia: gonne al ginocchio, blazer blu, bluse color pastello, bustier, portati sotto le giacche maschili.
Karl Lagerfeld per Chanel ambienta le propria sfilata in un bosco di pioppi e querce vere. Suggerisce una passeggiata nella natura indossando il tweed. Lagerfeld immagina una silhouette chic, lunga, sottile e con le spalle ben evidenziate. Un’uniformità che cattura l’attenzione, e che la mantiene anche quando gli orli si accorciano e i soprabiti si allargano.
Julie De Libran, per Sonia Rykiel invece, guarda al passato. Ma secondo Alexander McQueen la risposta ai tempi moderni risiede nella metamorfosi: le donne si evolvono in grandi farfalle. Il percorso estetico passa dai motivi militari e i ruvidi tailleur a mise sempre più delicate, quasi eteree.
Miuccia Prada ha sempre legato al propria immagine a quanto accade nel mondo reale. “Nella moda ultimamente – ha sottolineato – c’è un interesse per le persone e per ciò che pensano, sinora assente. Credo che sia la nuova tendenza: l’apertura al prossimo, la disponibilità al confronto. Anche nella politica. Adesso in Italia è il momento del dialogo, altrimenti addio”.
di Lia Faldini