
È stata confermata la pena per l’insegnante svizzero che filmava gli allievi nello spogliatoio. Il Tribunale federale elvetico ha ribadito oggi la pena di 30 mesi di carcere per un insegnante di Zurigo, reo di aver istallato una videocamera negli spogliatoi della scuola nella quale insegnava, per filmare i propri allievi. L’inchiesta parla chiaro: è stato accertato che l’uomo, un 43enne del canton Zurigo, aveva filmato, naturalmente a loro insaputa, 27 persone, nel corso di un anno e mezzo. Tra coloro i quali sono erano stati filmati figurano, oltre ad alcuni vicini, anche la nipote 12enne e il nipote di 10 anni. Non solo. L’insegnante ha filmato anche i propri allievi di età compresa tra 6 e 16 anni.
L’uomo è stato scoperto da alcune studentesse nel gennaio di quattro anni fa, nel corso di un’uscita dalla piscina Hallenbad di Zurigo. Le giovanissime avevano trovato una videocamera nello zaino dimenticato nello spogliatoio dal 43enne. L’insegnante aveva subito una prima condanna nel giugno del 2016, a una pena detentiva di 30 mesi, per ripetuta violazione della sfera segreta o privata mediante apparecchi di presa d’immagini.
Il Tribunale cantonale zurighese aveva sospeso l’esecuzione di due terzi della pena e fissato un periodo di prova della durata di quattro anni.
Ma in una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale ha confermato la pena, sottolineando che i giudici, nella prima istanza, avevano stimato a 36 i mesi di detenzione a causa delle gravi infrazioni commesse dall’uomo. Eppure, considerate le circostanze, vale a dire l’assenza di precedenti, i giudici del Tribunale cantonale avevano già accordato una riduzione della pena a 30 mesi.
Aggiornato il 05 dicembre 2022 alle ore 12:28