Non solo vaccini: l’incubo sono i batteri e i virus “antibiotico resistenti”

Non solo i vaccini e la mancata profilassi, a cominciare dal personale medico-ospedaliero, rischiano di creare un problema alla sanità pubblica. Che da quando c’è l’attuale ministra di sicuro non ci ha guadagnato. Un problema serio e strettamente correlato è quello delle morti per ricoveri ospedalieri a causa di virus o batteri ormai divenuti “antibiotico resistenti”.

Serio perché secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità riguardano solo in Europa circa 33mila casi annui. E in Italia avvengono 7mila di questi decessi. Ossia la poco invidiabile golden share della Ue a 27 Stati.

Il corto circuito è questo: neanche il personale ospedaliero è vaccinato contro il pneumococco e il meningococco, che sono i principali responsabili di questa strage silenziosa. Per cui quando i bambini o gli adulti si prendono un brutto morbillo da qualcuno dei tanti non vaccinati per ideologia para-grillina, spesso si rende necessario se non indispensabile un periodo di ricovero in ospedale. Ma lì, spesso, ci si accomoda direttamente nell’anticamera del campo santo.

Perché molti, arrivandoci già indeboliti nel sistema immunitario, rischiano  di beccarsi una bella polmonite o peggio ancora una meningite. I più a rischio sono medici e paramedici che, secondo l’opinione del segretario della onlus Giuseppe Dossetti-I Valori, Claudio Giustozzi, “dovrebbero essere i primi a venire vaccinati e obbligatoriamente... oltre che gratis”.

Questi organismi che hanno maturato la resistenza agli anti biotici esistono anche perché la ricerca in questo campo da oltre vent’anni, almeno in Italia (ma anche in Europa), è pressoché ferma. I virus evolvono le cure no, insomma.

E per parlare di queste e di cose analoghe il prossimo 14 giugno si terrà anche un convegno nella sala della protomoteca del Campidoglio dal titolo che di per sé è tutto un programma: “Superbugs”. Lo organizza proprio la Onlus di cui Giustozzi è segretario e presidente la ex deputata Dc (e membro del Csm), Ombretta Fumagalli Carulli

“Superbugs” è un  gioco di parole tra i buchi nelle reti attraverso cui filtrano i virus informatici e microorganismi veri e propri.

Vi parteciperanno gli esperti del settore più importanti del nostro paese (da Elisabetta Caselli del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Diagnostica dell’Università di Ferrara, a Daniela Delledonne, presidente Assobiomedicali e general manager della Becton Dickinson Italia, passando per  Alberto Firenze, della direzione medica del presidio ospedaliero dell’Università di Palermo, Nicola Petrosillo, direttore dipartimento clinico e di ricerca in malattie infettive “Spallanzani” di Roma, Gian Maria Rossolini, professore ordinario del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università degli Studi di Firenze, Vittorio Sironi, docente dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Stefania Stefani, professore ordinario di microbiologia all’Università degli Studi di Catania, per finire con Alberto Villani, presidente  della Sip  - Società Italiana di Pediatria - e Paolo Visca, professore ordinario di microbiologia all’Università degli studi di Roma Tre) in materia di microorganismi resistenti agli antibiotici.

Il convitato di pietra, nonché imputato in contumacia, sarà il sistema sanitario nazionale e la sua organizzazione. Nonché la ministra pro tempore, Beatrice Lorenzin, da tempo nel mirino delle Onlus he si occupano di sanità.

Aggiornato il 29 maggio 2017 alle ore 22:39