
“Usiamo un linguaggio incomprensibile, tirando così un pugno in faccia a chi ci ascolta, ci mettiamo lontani da chi vorremmo il voto.”. E poi: “Tutti noi di sinistra dobbiamo parlare come mangiamo. C’è un vizio collettivo, non so per quale diabolico motivo ma quando siamo in pubblico iniziamo a parlare, a prescindere dalle posizioni di rilievo e dalla gerarchia, in un modo così orribile, immaginando forse che la parola non abbia sentimento, non abbia cuore. Facciamo a gara a chi è più stronzo col vocabolario”.
Così Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne (Brindisi) ed ex deputato, in una intervista al Fatto Quotidiano. Inoltre, aggiunge: “La sinistra inizi col mostrarsi amica dei cittadini, a farli parlare e ad andare nei bar. Il nostro problema – continua – è di stabilire una connessione e, se mi è permesso, una riflessione la farei sul fatto che i partiti a livello locale scompaiono, si azzerano. In venti Comuni del brindisino quindici sono retti da liste civiche”.
Insomma, il messaggio è chiaro: “Noi a volte parliamo per la gioia di essere fraintesi”.
Aggiornato il 26 settembre 2023 alle ore 08:39