
Internet e social network continuano la loro corsa (apprentemente) inarrestabile. E con questi mezzi di disintermediazione “il soggetto è diventato il protagonista centrale, con la conseguente rottura del meccanismo di fascinazione esercitata dalle celebrità”. Insomma, “nell'era biomediatica, in cui uno vale un divo, siamo tutti divi. O nessuno, in realtà, lo è più". Sono queste alcune considerazioni contenute nel 52° Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese nel 2018.
Secondo il rapporto, il 78,4 per cento degli italiani ormai utilizza internet, il 73,8 per cento gli smartphone e il 72,5 per cento i social network. Una sovrapposizione quasi complete. E mentre i consumi complessivi delle famiglie non sono ancora tornati ai livelli pre-crisi, la spesa per i telefoni è più che triplicata nel decennio (+221,6 per cento). Nel pieno di questo avanzamento digitale, scrive il Censis, “si è rovesciato il rapporto tra l’io e il sistema dei media”.
La metà degli italiani, infatti, è convinta che oggi chiunque possa diventare famoso: lo pensa il 49,5 per cento. Un numero che sale al 53,3 per cento per gli “under 35”. Un terzo, poi, ritiene che la popolarità sui social network sia un ingrediente “fondamentale” per poter essere una celebrità, ma allo stesso tempo un quarto degli italiani afferma che oggi i divi semplicemente non esistono più. Quattro persone su dieci, infine, credono di poter trovare su internet le risposte a tutte le loro domande (il 41,8 per cento). Tra i giovani, questa percentuale cresce fino al 52,3.
Aggiornato il 07 dicembre 2018 alle ore 14:06