Identità violate, come difendersi dagli hacker

Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat: tanti social network e tanti pericoli legati al dark web. Forse non ce ne rendiamo conto, ma siamo visibili 24 ore su 24 su ogni network. Basta digitare il nostro nome e cognome su Google per vedere link e foto che ci riguardano e che, a volte, pensavamo aver rimosso dai social. Questo perché il web non nasconde al 100 per cento la nostra identità. Anche quando pensiamo di non essere attaccabili, siamo vittime della grande ragnatela degli hacker.

Lo scorso settembre era scattato l’allarme tra gli utenti di Facebook. Una falla nel sistema avrebbe esposto 50 milioni di utenti ad attacchi di uno o più hacker e a seguito di ciò oltre 40 milioni di account nel mondo erano stati scollegati per precauzione. Gli aggressori in sostanza erano entrati in possesso delle informazioni di milioni di persone, alimentando nuovamente il mondo delle ricettazioni 2.0. Il procedimento è sempre lo stesso: vengono violati gli account e i codici di accesso/password che poi vengono venduti a terzi per fini commerciali e, nella peggior delle ipotesi, per furti di identità o di conti bancari.

Ma che fine fanno i dati rubati sul web? Pensate che esiste un vero e proprio prezziario per ogni dato sensibile venduto. Secureworks, una società controllata da Dell che si occupa di sicurezza informatica, nel suo report 2016 Underground Hacker Markets ha stilato un listino medio dei prezzi, reato per reato. Entrare in un account Gmail o Facebook richiede 129 dollari, per una casella di posta aziendale si parte da 500 dollari. Per un account falso su Paypal, dove magari ricevere i pagamenti per transazioni illegali o semi-illegali si spendono 150 dollari e così via.

Se si pensa che nel solo 2017 sono stati oltre mille gli attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale non è difficile pensare quanto possa essere redditizio il furto on-line. Inoltre, secondo il Rapporto Clusit 2018 sulla sicurezza Ict (Information and Communication Technology) in Italia, gli attacchi hacker stanno diventando sempre più sofisticati con la creazione di nuovi e sempre più potenti malware che fanno sentire i loro effetti a livello globale e contro i quali risultano inadeguate le attuali capacità di difesa.

Ma non disperatevi, perché difendersi è ancora possibile. La polizia postale ha lanciato sul proprio sito un vademecum per proteggersi dagli attacchi informatici, primo fra tutti eseguire l’aggiornamento della protezione per sistemi Microsoft Windows pubblicato con bollettino di sicurezza MS17-010 del 14 marzo 2017 e aggiornare il software antivirus.

Aggiornato il 25 ottobre 2018 alle ore 11:56