Facebook va alla guerra

martedì 25 settembre 2018


Sarà operativa tra pochi giorni, nel cuore della sede centrale di Facebook a Menlo Park in California, si estenderà su una superficie di circa novanta metri quadrati e sulla porta di ingresso è già stata affissa questa scritta: “War Room”.

No, niente a che vedere con trincee, carri armati o schiere di soldati: si tratta di una stanza che avrà l’aspetto di un attrezzato salone per conferenze ma dove una vera e proprio task force del social network più famoso del mondo lavorerà per combattere una guerra senza pari contro le fake news.

Sono ben noti ormai i guai che l’azienda e lo stesso Ad Mark Zuckerberg hanno attraversato negli ultimi due anni a causa di quanto accaduto durante le elezioni presidenziali del 2016 e nell’affair Cambridge Analytica nel 2018: la creazione di account falsi e la violazione dei dati personali di oltre 50 milioni di utenti, che sarebbero serviti a tracciare i profili di altrettanti elettori per riuscire a influenzare le loro percezioni e di conseguenza le loro scelte di voto, hanno portato a pesanti perdite per il titolo in Borsa, a diverse cause legali contro l’azienda e hanno condotto lo stesso Zuckerberg a rispondere dello scandalo davanti al Senato Usa. Ma Facebook, con cruciali appuntamenti elettorali alle porte quali il voto per le Presidenziali in Brasile del 7 ottobre e la scadenza elettorale di Midterm negli Usa del 6 novembre, ha deciso di dare un segnale forte e dimostrare di riuscire a cambiare rotta.

Ed ecco quindi prendere corpo l’ultima frontiera per affrontare gli attacchi in rete: la War Room. Sono stati due giornalisti del New York Times a ricevere per primi l’invito a visitare questa “stanza della guerra“ e ad avere la possibilità di raccontarne l’aspetto e le finalità, senza però svelare troppi dettagli agli avversari che potrebbero essere alla ricerca di vulnerabilità. Sarà composta da una ventina di persone circa, scelti tra gli ingegneri e gli scienziati più esperti del settore, che 24 ore su 24 vigileranno il social network attraverso 16 postazioni all’avanguardia, utilizzando computer di ultima generazione e monitorando schermi televisivi sintonizzati sui principali networks televisivi di “all news”, dalla Cnn a Fox News. Non solo: questo team potrà anche avvalersi di un software appositamente ideato per tracciare in tempo reale tutte le notizie diffuse sul social network e in grado di mostrare, attraverso dei grafici, l’impatto che questi post hanno via via sull’attività della piattaforma.

Questo sistema è stato testato per la prima volta nel dicembre del 2017 in occasione delle elezioni per il Senato nello stato dell’Alabama e ha dato risultati soddisfacenti, consentendo di individuare ed eliminare con maggiore rapidità gli account falsi e le interferenze con finalità di influenza sul voto, ed è stato poi utilizzato durante altre scadenze elettorali nel resto del mondo. Una versione ulteriormente perfezionata di questo software sarà utilizzata da questa settimana quando la War Room aprirà e diventerà operativa. La corsa agli armamenti, anche in Rete, è cominciata.


di Chiara Gulienetti