
L’avere a capo del Governo uno degli uomini più influenti al mondo fa talvolta prendere a tutti gli Italiani piccole soddisfazioni.
Nei giorni scorsi il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha dichiarato che l’euro può durare nel lungo periodo come moneta unica europea solo se i Paesi che l’hanno adottata daranno vita a uno Stato federale. “Una moneta senza Stato può durare fino a un certo momento ma poi c’è bisogno di uno Stato e di un’unione di bilancio”, ha poi precisato ricordando come attualmente la Bce sia “l’unica banca centrale federale di un insieme di Paesi che non ha una struttura federale”.
La dichiarazione immediatamente riportata dall’agenzia Reuters ha fatto cogliere l’occasione al governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, per esternare la propria preoccupazione per i plurimi scostamenti di bilancio italiani che hanno portato il debito pubblico a superare la soglia del 160 per cento del Prodotto interno lordo.
Il capo della banca centrale tedesca ha approfittato per azzardare nefaste previsioni per l’inflazione entro la fine dell’anno in corso e ha avvertito che la politica monetaria dovrà essere inasprita “se le previsioni dei prezzi lo richiederanno”. Ha poi affermato che mentre la politica monetaria è stata mantenuta “molto espansiva” per far fronte alle ricadute della pandemia, quando i tassi di inflazione saliranno nell’area euro dovrà essere nuovamente discussa la direzione fondamentale della politica monetaria.
Immediata la risposta di Fabio Panetta, dal 1° gennaio 2020 membro del Comitato Esecutivo della Bce, fedelissimo di Mario Draghi, che ha precisato che “non c’è motivo di esitare ad aumentare il volume degli acquisti e a spendere l’intera dotazione del Pepp (acronimo per Pandemic Emergency Purchase Programme, il programma di acquisto per l’emergenza pandemica), e anche più se necessario”.
Non solo viene confermato il Pepp quale ulteriore strumento temporaneo di acquisto dei titoli, mai ben digerito dai tedeschi, ma viene riaffermato che il solo modo di uscire dalla crisi è non mollare con gli stimoli e con l’espansione ma semmai potenziarli ulteriormente.
Secondo Panetta, è vero che si è osservato un recente rialzo dell’inflazione in zona euro ma senza la politica monetaria in atto con un’inflazione più bassa ci sarebbe stato un numero assai maggiore di cittadini senza lavoro.
In considerazione che i problemi legati alla pandemia esisteranno per tutto il 2021, le misure di sostegno all’economia per Panetta “dovranno essere mantenute ben oltre la fine dell’emergenza pandemica e bisogna resistere alla tentazione di una politica monetaria meno accomodante”.
Sapendo che il pensiero di Panetta non si discosta da quello di Mario Draghi, Ursula von der Leyen e Christine Lagarde ben si sono guardate dal confutare le dichiarazioni.
Neppure si conoscono le ulteriori reazioni dei “falchi” della Bundesbank, ma quel che è certo che ora lo scontro è alla pari e soprattutto siamo governati da chi conosce bene come è avvenuta la moltiplicazione del pane e dei pesci da parte dei rigidi censori tedeschi!
Aggiornato il 10 marzo 2021 alle ore 12:14