Si dice Trivulzio ma l’obiettivo sono il Cav e Salvini

giovedì 16 aprile 2020


C’è una indubbia sintonia fra la maxi-inchiesta con relativa perquisizione altrettanto maxi al milanese Pio Albergo Trivulzio, una delle residenze per anziani più grandi d’Europa, e gli attacchi virulenti alla giunta lombarda (centrodestra) responsabile della sanità.

In realtà, la sanità lombarda gestita dall’assessore Giulio Gallera (Forza Italia) ha responsabilità più dirette nei confronti degli ospedali che delle Rsa, nelle quali i Comuni nominano dei loro rappresentanti fra cui il presidente. Ma il fascicolo aperto dalla procura milanese oltre ad evocare un nominalismo che sembrava quasi desueto, ha rinfocolato le critiche tenute sottovoce ma che ora vanno assumendo significato e valenza particolari. La stessa procura, peraltro, era stata attiva nei confronti della sanità lombarda da anni passando ai raggi x molti ospedali privati e già nel 2003 aveva aperto un’inchiesta sulla importante struttura ospedaliera di San Donato Milanese con sequestro della stessa e nomina di un commissario, ma il processo si concluse con l’archiviazione chiesta dallo stesso pm.

La vicenda attuale del Trivulzio, nome quanto mai simbolico, ha fin da subito evocato il mito di “Mani pulite” nel suo storico svolgersi mediatico-giudiziario nonché politico, riaccendendo la mai sopita guerra contro il sistema sanitario in Lombardia fondato su pubblico e privato voluto dalla giunta lombarda di Roberto Formigoni e con risultati indubbiamente positivi, tant’è vero che lo scorso anno quasi 200mila cittadini non residenti hanno chiesto e ottenuto ricovero.

Naturalmente i fascicoli che sono stati aperti in questi giorni contro altre Rsa lombarde rimangono sullo sfondo, anche se i drammatici episodi e i numerosi decessi di anziani contribuiscono a mostrare un panorama in cui questo dramma detiene un tragico primato su altre regioni, sia per gli errori commessi fin dall’inizio fra cui un’ospedalizzazione smisurata e le mancate zone rosse, ma non dimenticando che la regione Lombardia è quella maggiormente abitata con i suoi 10 milioni di abitanti.

L’inchiesta è certamente doverosa, ma il suo trattamento da parte di certa stampa e tv enfatizzandola, sta strumentalizzando politicamente la necessità di una seria discussione nella quale i media e i politici tifosi della procura sperano che questa sia l’occasione più propizia per dare il colpo di grazia alla giunta del leghista Attilio Fontana e ad una maggioranza che da sempre guida la Lombardia. E Matteo Salvini è dunque avvisato, proprio nella sua regione.

L’altro obiettivo resta Silvio Berlusconi e la campagna elettorale che si va profilando ha trovato in un ambito come la sanità, sempre più agli onori delle cronache, una leva sui cui fare pressione politica indicando nel Cavaliere il simbolo di quel privatismo che viene messo alla gogna perché colpevole del degrado della sanità pubblica quando, invece, è stato ed è, soprattutto in Lombardia, una risorsa, una scelta politico-amministrativa di grande rilievo.


di Paolo Pillitteri