
La tragedia del coronavirus è gravata essenzialmente sulle spalle del personale sanitario degli ospedali, che però non era dimensionato per fare fronte ad una pandemia così virulenta ed estesa come quella in corso. E sulle spalle delle famiglie, a cui è stato ordinato di rimanere chiuse nelle proprie case per frenare l’espansione del contagio ed a cui è stato di fatto assegnato il compito di gestire chi non ha sintomi talmente gravi da avere bisogno del ricovero immediato e chi non ha sintomi di alcun genere ma che, proprio per questo, è un malato potenziale.
Ed i medici di famiglia? Questa parte determinante per il normale funzionamento del Servizio sanitario nazionale si è trovata abbandonata a se stessa nel combattere il morbo infuriato, senza indicazioni da rispettare, protocolli da seguire. E, soprattutto, senza ricette da firmare, cioè senza la possibilità di svolgere il compito che le è stato affidato ormai da tempo dalle tante riforme del servizio sanitario.
Vuoi vedere che il giorno in cui ci sarà una medicina da prescrivere scatterà l’ora del medico di famiglia e la pandemia verrà sconfitta a colpi di penna!
Aggiornato il 03 aprile 2020 alle ore 11:17