Muore il primo detenuto ma il ministero nasconde i dati

giovedì 2 aprile 2020


Oggi a Bologna è morto il primo detenuto a causa del Covid-19. È inutile essere ipocriti, altri ne seguiranno. E poi moriranno le guardie penitenziarie. Magari i direttori. E poi si infetteranno i familiari di chi lavora nelle carceri. E infine ogni carcere diventerà un focolaio.

E siccome ce ne sono 230, uno per ogni città importante d’Italia, questa follia di questo ministro grillino e di questo capo del Dap da lui scelto – che sta un po’ ad Alfonso Bonafede come il capo del vecchio dipartimento antidroga stava a Carlo Giovanardi – porteranno a vanificare gli sforzi di tutti gli italiani costretti a stare a casa da un mese. E colpevolizzati se portano il bambino a fare una passeggiata. Il tutto perché sui carcerati si deve fare propaganda manettara. Da parte del ministro ma anche da parte dell’opposizione populista. Piuttosto che mettere fuori diecimila persone ai domiciliari – anche provvisoriamente in attesa che l’epidemia passi – si preferisce fare qualche altro migliaio di morti. Non a caso il Partito Radicale ha denunciato in ogni procura di ogni città che è dotata di un carcere tanto il ministro quanto il capo del Dap per procurata epidemia colposa. E chissà che qualche magistrato, constatato l’andazzo, non decida di procedere per dolo eventuale. Perché quando ci si comporta in maniera così irresponsabile avendo come obiettivo non il bene pubblico ma il tornaconto politico personale, si agisce con consapevolezza. Non si fa un errore.

Si fa una cosciente omissione. E si compiono anche altri reati mezzo – come quello di occultare i dati del contagio in carcere o di non monitorare le guardie e i detenuti con i tamponi – per conseguire il fine politico populista e manettaro di cui sopra.

E se si vuole processare Matteo Salvini, l’altro demagogo, ma di opposizione, de’ noantri, per avere tenuto i migranti a bordo delle navi senza farli sbarcare, che bisognerebbe fare a questo ministro che si ostina a tenere i detenuti in carcere ammassati aspettando che scoppi la bomba epidemiologica?

Proprio l’altro ieri Gennarino De Fazio – sindacalista degli agenti di custodia della Uilpa – denunciava a Radio Radicale, durante la trasmissione Radio carcere condotta ogni martedì e giovedì sera da Riccardo Arena, il contagio di quasi duecento agenti e la non volontà del ministro e del capo del Dap di comunicare i dati in trasparenza. Quando ogni carcere, dove il contagio è arrivato solo adesso, si trasformerà in una bomba pandemica come i famigerati centri anziani del nord o come i pronto soccorso di Bergamo, non ci vengano a dire che è stata una disgrazia. La vera disgrazia per l’Italia sono politici che si comportano come loro.


di Rocco Schiavone