Il fallimento di una generazione che ha preteso di diventare classe dirigente

Buoni a nulla e capaci di tutto, come diceva il compianto Marco Pannella. Se un giorno l’Unione europea resterà solo un lontano ricordo lo dovremo a loro. Una generazione di mezzo. Tra i 50 e i 35 anni, i figli o i fratelli minori dei baby boomers, nata e vissuta all’insegna del fighettismo viziato. Allevati e coccolati nella bambagia ancora più dei loro padri, cioè i baby boomers, ma senza neanche l’alibi di essere i figli del dopo dopoguerra. Per questa classe dirigente attuale che distruggerà l’Europa il benessere era un diritto acquisito. Così ogni volta che si è presentata una crisi, quella del 2007 e quella odierna ad esempio, non hanno saputo che fare. Nei libri delle migliori scuole che hanno frequentato più per snobismo che per necessità non glielo avevano insegnato. Al governo ovunque in Europa hanno collezionato solo fallimenti. E se paragoniamo la Merkel a Kohl – anche se la sua storia è diversa dato che la sua carriera politica nasce nella Germania Est dopo l’abbattimento del Muro – il ragionamento si potrebbe estendere anche a lei.

Da Obama a Macron, passando per i vari Letta, Renzi e, Dio non voglia, Conte e Di Maio, ma possiamo includere anche Bush junior e Tony Blair, questa generazione a metà tra gli yuppies e i millennials, ma sostanzialmente tutti figli di papà, sia pure papà di provincia o arricchiti, ha fallito per la propria presunzione di capire tutto quando invece erano il nulla assoluto. Hanno agito come se la storia fosse nata con loro e hanno irriso i propri padri e i propri nonni. Ecco il risultato: un mondo devastato da una pandemia di influenza e un’economia ridotta come se fosse passata una guerra mondiale. Sono buoni solo per giocare alla Playstation esattamente come i loro figli educati all’ignoranza e alla supponenza. Il tutto condito con pseudo-ecologismo e teorie bislacche pseudo-scientifiche, nonché buonismo di repertorio. Speriamo nelle prossime generazioni perché queste sono decisamente da buttare nel cesso della storia.

Aggiornato il 31 marzo 2020 alle ore 13:51