Covid-19: danno i soldi ai burocrati, non ai cittadini

giovedì 19 marzo 2020


È andata a finire come con le altre disgrazie, i terremotati ne sanno qualcosa dal Belice ad Amatrice: stanziano quattro soldi e li danno ai burocrati perché li gestiscano. Si salva solo Guido Bertolaso che almeno avrà le donazioni dei privati e potrà usarle senza forche caudine. Ma guardiamo l’America che pure non crede e non ha un Welfare di Stato o interamente tale. Donald Trump porterà a tutti – e senza costringere nessuno a scaricare domandine sul sito dell’Inps che manco funziona, devi avere lo Spid e sennò ci vuole un’ora per registrarsi e magari non riconosce la password tre volte su quattro e poi devi cambiarla in una specie di gioco dell’oca e di teatro dell’assurdo – a casa un migliaio di dollari tanto per gradire e per cominciare. Qui da noi, non per essere disfattisti, stanziano 25 miliardi di euro – che è una Finanziaria media non da epoca di guerra come ci hanno convinto a viverla – rimandano i pagamenti di quattro giorni o addirittura rimandano come nel caso della rottamazione le scadenze per i versamenti che “dovevano essere eseguiti entro il 28 febbraio”, e che quindi la totalità di noi aveva già versato, mentre quelli della rata di maggio li rimandano a giugno mandandoli a sbattere con la rata di luglio. E magari chi aveva messo una somma in titoli per smobilitare trimestralmente a ogni pagamento si troverà a farlo in perdita non lieve viste le altalene borsistiche da incubo. Ma come si fa a governare così?

Neanche la Cina è più un modello per questi nazi-maoisti. Infatti Xi Jinping ha tanti difetti ma anche lui porta i soldi o gli accrediti online a casa e non ti chiede di passare dall’Inps cinese. L’Italia riesce a unire nella Welt und Schauung di questa classe dirigente di governo, e in parte anche di opposizione, il peggio della prassi maoista – sponsorizzata ormai senza ritegno dai pentastellati – e il peggio di quella del capitalismo monetarista, incarnata da uomini come il ministro Roberto Gualtieri, bravissima persona – per carità – e anche molto competente, ma con un palese riflesso pavloviano denominato “braccino corto”. Così si sta chiedendo alla gente di stare a casa, deprimersi, entrare nel panico, se del caso colpevolizzarsi e magari rovinarsi economicamente – adesso l’ultima trovata di Marco Travaglio e del Papa amico di Eugenio Scalfari è nel sostenere apoditticamente che sarebbe colpa di eventuali evasori fiscali se gli ospedali non hanno i respiratori e i posti in rianimazione – in cambio di un’elemosina. E di un piccolo rinvio fiscale di pochi giorni o al massimo di un mese. Nessuno invece che parli della gestione della sanità da parte di tante regioni e dello stesso Stato centrale. Nonché di inveterate lottizzazioni che coinvolgono anche i primari degli ospedali e magari pure qualche virologo che oggi però chiamiamo eroe. Per non parlare di quelle ruberie in ambito sanitario, tutt’altro che rare. Non parliamo di come si sta gestendo l’emergenza Covid-19 nelle carceri: si fa moralismo su chi mandare a casa e chi no, e qui la voce di Matteo Salvini è come quella di Alfonso Bonafede, e non si capisce che il criterio da seguire è quello del conte Ugolino.

Più della propaganda potrà il contagio. Se ogni patria galera diventa un focolaio con morti e gente che non verrà curata – perché tanto stanno in galera e peggio per loro – il virus uscirà dalle sbarre che non possono contenerlo e attraverso chi nelle carceri ci lavora (agenti, medici, direttori, educatori) infetterà prima il rispettivo nucleo familiare e poi interi quartieri dove le famiglie di questi operatori carcerari risiedono. Quindi ‘sta gente – “sti dilinguendi” – va tirata fuori non solo per umanità ma anche per lo stesso pragmatismo che ci costringe a stare chiusi in casa. Non capire, o far finta di, questo significa essere una mente criminale oltre che demenziale. Persone prive di cultura classica e di preparazione scientifica stanno sfidando l’ira dei giusti, cioè degli italiani. Quelli più disperati, cioè proprio i carcerati, hanno già reagito a modo loro. E hanno fatto male, si sono in pratica suicidati per disperazione. Presto però anche le cosiddette persone perbene non tarderanno ad assediare la nuova casta che fa finta di non essere tale e il nuovo palazzo. Se si deve stare agli arresti domiciliari con il conto in banca, corrente sì, ma verso la rovina, qualcosa in cambio tu Stato Leviatano dovrai pur dare. Altrimenti scompari. Senza rimpianti. Che tanto ci tocca fare da soli.


di Dimitri Buffa