Le spiegazioni dei tecnici

I politici hanno fatto il loro. Passando dall’allarmismo più spinto alla sottovalutazione più forzata. E fornendo l’ultima e definitiva prova che quelli degli ultimi anni meritano in pieno la sfiducia che la gente nutre nei loro confronti. Ma vogliamo parlare dei tecnici? Di quelli che hanno titoli e competenze per spiegare agli ignari ed agli ignoranti la reale portata del Coronavirus? Inizialmente hanno spiegato che non bisognava preoccuparsi più di tanto perché a morire sarebbero stati solo gli anziani. Cioè quelli che secondo la scienza e la conoscenza non hanno alcuna prospettiva oltre quella di passare a miglior vita. Successivamente si sono accorti che l’argomentazione non costituiva una grande rassicurazione in un Paese come l’Italia in crisi di natalità e dove i vecchi sono tre volte tanto dei giovani. Così, giusto per rassicurare minimizzando, hanno incominciato a sostenere che non bisogna allarmarsi troppo per il Coronavirus visto che negli ultimi tre mesi la normale influenza stagionale ha provocato un numero di morti enormemente superiore a quello causato dall’epidemia.

Di questo passo è certo che presto o tardi gli esperti, i tecnici e gli scienziati arriveranno fatalmente a diffondere l’argomento che più di ogni altro dovrebbe placare le ansie dell’opinione pubblica spingendola ad affrontare con serenità e senza eccessive tensioni il Coronavirus: “Tranquilli, di una cosa si deve pur morire!”.

Aggiornato il 02 marzo 2020 alle ore 10:21