La sberla delle Sardine a Zingaretti

Nicola Zingaretti non ha fatto in tempo a finire i ringraziamenti alle Sardine per l’apporto dato alla vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna che ha dovuto incassare uno sganassone in piena faccia dai pesciolini così tanto blanditi. Le Sardine, infatti, per dimostrare di non avere solo fiato in gola per manifestare contro Matteo Salvini ma anche un pizzico di sale in zucca per elaborare qualche pensiero compiuto, hanno condannato senza attenuanti di sorta la politica italiana in Libia fondata sugli accordi con i signorotti locali per impedire la fuga verso l’Italia dei migranti in transito nello scatolone di sabbia. Questi accordi, secondo i pesciolini, sono una “macchia di unto sulla coscienza italiana” visto che espongono i migranti rinchiusi nei lager alle angherie, alle violenze ed alle sevizie delle milizie locali. E se il Partito Democratico vuole continuare ad avere il loro sostegno deve affrettarsi a convincere il governo a rinnegarli il più presto possibile.

La pensata compiuta delle Sardine ha scosso Nicola Zingaretti. Perché se saltano gli accordi riparte la corsa dei barconi carichi di migranti verso il nostro Paese. E Salvini ringrazia commosso. Ma soprattutto perché quegli accordi solo l’unico contributo alla politica estera data dal Pd dai tempi del Governo Gentiloni. E per il segretario rinnegarli significa sconfessare se stesso, Marco Minniti e l’intero partito.

E allora, che fare? Al Nazareno sperano che a questo primo contributo d’idee le Sardine ne facciano seguire altri dello stesso livello. Affinché diventi presto concreto l’antico motto secondo cui “una sciocchezza al giorno toglie la sardine di torno”.

Aggiornato il 31 gennaio 2020 alle ore 18:42