lunedì 30 dicembre 2019
La tesi più bizzarra che circola tra alcuni osservatori politici vicini al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte stabilisce che, non essendoci alternativa all’attuale governo, l’esecutivo giallorosso deve andare avanti fino alla scadenza naturale della legislatura. La bizzarria della tesi dipende dalla constatazione che in ogni democrazia parlamentare, come dimostrano le vicende politiche spagnole, britanniche e israeliane, l’alternativa alla possibilità di formare una maggioranza nelle assemblee parlamentari esiste sempre ed è costituita dal ritorno al voto. Negare l’esistenza dell’alternativa elettorale non costituisce un atto di fiducia nella democrazia parlamentare, ma rappresenta la negazione stessa di questo modello istituzionale. Il Parlamento, infatti, non ha una legittimazione che promana dall’alto, come avveniva nelle monarchie assolute, ma scaturisce solo ed esclusivamente dal voto dei cittadini. In uno stato di diritto la sovranità appartiene al popolo che, nei momenti in cui i suoi rappresentanti non sono in grado di esercitarla dando vita a maggioranze parlamentari capaci di esprimere governi, ha non solo il diritto ed il dovere di riappropriarsene ma addirittura il dovere di farlo.
Chi teorizza che un governo malnato ed inefficiente debba andare avanti negando il diritto-dovere del popolo di tornare ad esercitare la propria sovranità, si rende responsabile di una vera e propria lesione del sistema democratico di cui, a parole, si dice sostenitore.
Ma questa perversa bizzarria non è sola. Al suo fianco, almeno sulla carta, figura una anomalia di non poco conto. Perché mai l’attuale Parlamento non avrebbe la possibilità di poter dare vita ad un governo diverso da quello giallorosso del Conte-bis?
All’indomani delle elezioni politiche nessuno avrebbe mai considerato possibile che forze antagoniste ed alternative come Lega e Movimento Cinque Stelle avrebbero potuto mai concordare un contratto di governo. L’impossibile si è invece verificato. E lo stesso vale per il Conte-bis. Chi avrebbe potuto mai immaginare che Conte sarebbe succeduto a se stesso alla guida di un governo giallorosso nato nel giro di una decina di giorni dall’accordo di partiti fino ad allora inconciliabili?
Anche in questo caso l’impossibile è avvenuto. A dimostrazione che tutto è possibile. Anche che le forze del centrodestra trovino una intesa con un pezzo della sinistra per dimostrare che tutto è possibile!
di Arturo Diaconale