La casa, le tasse e l’esplicito ricatto

Prima ti metto le tasse in maniera spropositata sulla tua casa di proprietà. Poi ti costringo a pagarle minacciandoti ipoteche e persino carcere e confische. Alla fine, tu devi tentare di vendertela. E non ci riesci. Così la casa la regali. Allo Stato o a chi per lui. Messa all’osso la politica del grande ricatto di governo sulle abitazioni degli italiani, dopo gli sciagurati e un po’ infami provvedimenti fiscali decisi dal Governo Monti, può essere sintetizzata a questo. Resta ora da vedere “usque tandem”. Oggi la gran parte, almeno i tre quarti degli italiani, titolari di casa di proprietà e a volte anche di una più o meno modesta abitazione di vacanza – tenete presente che la Sardegna è tutta in vendita e non si riesce a muovere quasi nulla neanche svendendo, quindi anche il lusso è molto relativo – si dibatte in queste acque paludose. In queste sabbie mobili della proprietà privata.

Ho un bene ma non riesco a gestirlo perché costa troppo di tasse in un anno, inoltre mi alza a dismisura il reddito Isee, e anche se sono disoccupato da dieci anni il fisco mi tratta da riccone”. Questo è il refrain che nessuno vuole sentire né in maggioranza di governo ma neanche tanto all’opposizione. I problemi dei piccolissimi proprietari di casa, un tempo guardati con invidia e oggi con scherno, specie da chi i soldi comunque ce li ha sempre avuti, mediante un impiego clientelare possibilmente pubblico – ad esempio – sono tutti qui. Stiamo impoverendo una bella parte di italiani e con tasse sempre più alte e ingiuste tendiamo ad espropriarli.

Minacciano anche il carcere per chi non può pagare anche se fa una fatica tremenda a volerlo. Queste ingiustizie di politica sociale fra un po’ arriveranno a un livello insostenibile. La gente uscirà pazza e non rispetterà – come già in gran parte non rispetta – più alcuna istituzione. A cominciare dalla magistratura che in futuro, con buona pace della retorica spettacolare su cui negli anni ha costruito il proprio consenso, tracollerà come prima di lei collassò la politica. Ritenere di venire risparmiati dalla prevedibile rabbia della piccola borghesia – che si unirà al popolo che oggi, con alterne fortune, cerca di cavalcare i populisti per professione – sarà un’illusione. Sarà un esercito di poveri Fantozzi con il sangue agli occhi e la bava alla bocca a dare l’assalto ai forni e all’Agenzia delle entrate. E l’ondata sta per travolgere tutto e tutti. Così può profetizzarsi. Amen.

Aggiornato il 28 novembre 2019 alle ore 18:25