martedì 29 ottobre 2019
Canta che ti passa diceva l’adagio popolare, eppure per il premier, governo e maggioranza c’è poco da cantare, l’aria che tira dopo l’Umbria è da guerra nucleare, insomma tutti contro tutti e scarica barile, per trovare il modo di fuggire dalla mazzata elettorale. Perché un classico della sinistra comunista, cattocomunista con l’aggiunta di quella grillina, è quello di farsi le scarpe, incolparsi a vicenda, spararsi addosso, anziché capire e rimediare.
Sia chiaro la storia ci insegna che non sono capaci, perdono il pelo ma non il vizio, nella loro matrice culturale c’è solo la lotta di potere anziché il bene nazionale, ecco perché ancora una volta ci hanno preso in giro quando ad agosto parlavano di svolta. La svolta per loro è solo comandare, controllare, illudere e condizionare la vita della gente, perché del bene collettivo, dello sviluppo del Paese se ne buggerano totalmente, il popolo per loro è la massa da sfruttare, da prendere in giro col giochetto dell’onestà e della superiorità morale.
Dalle loro parti la società civile, l’economia reale, le necessità per lo sviluppo in generale, sono orpelli, sono dettagli, pensano che la democrazia sia marginale alla sete insaziabile di supremazia. Ecco perché sono capaci solo di tassare, spiare, intimorire, incutere il terrore del potere per comandare meglio, è una ossessione di fronte alla quale non sentono ragione, per questo dopo la batosta elettorale ricevuta anziché mortificarsi iniziano a scannarsi.
A partire da Renzi che ha fatto il matto per allearsi coi grillini e scippare il voto agli italiani, Zingaretti che come se nulla fosse per governare si è rimangiato le promesse, Di Maio che voleva in tribunale il Pd per gli scandali dell’Umbria e invece ci si è alleato in nome dell’amore appena nato. Per farla breve ad agosto c’è stata una manfrina vergognosa per formare una maggioranza in Parlamento che si sapeva non avrebbe funzionato, si sapeva che fosse contro ogni volontà popolare, che la gente preferisse di votare, eppure se ne sono infischiati e ci hanno ingannati.
Come se non bastasse dopo aver detto trattandoci da cretini che si sacrificavano per il Paese, per sterilizzare l’Iva, per presentare una Manovra espansiva, per sostenere la crescita contro la fase recessiva, ci hanno imbrogliati nuovamente con una finanziaria da soviet fiscale e giudiziario. Tasse a tutto spiano, manette, censura del contante, complicazioni e burocrazia asfissiante, spionaggio dei conti e della privatezza, insomma una manovra comunista, poliziesca da stato assoluto, l’esatto opposto di quel che servirebbe per darci respiro e migliorare il nostro futuro.
Bene di fronte a questa ennesima pazzia della sinistra falce e randello, gli italiani non sono caduti nel tranello e col voto dell’Umbria hanno confermato che questo governo è indesiderato e considerato abusivo e illiberale, altroché salvezza nazionale. Eppure, di fronte alla batosta, l’esecutivo anziché capire che con le tasse, manette, persecuzioni e limiti alla libertà economica la gente è furibonda, pensa a scannarsi per trovare il capro espiatorio, lavando la coscienza con un rito assolutorio, inutile sperare, questa è la sinistra, punto e basta.
Del resto vi sembra normale l’accusa di Renzi agli alleati dopo aver preso i posti di governo e partecipato alla Finanziaria dell’inferno? È normale l’attacco dei grillini all’alleanza che in Umbria ha preso la batosta se l’unione l’hanno fatta apposta? Vi sembra normale Conte che canta Modugno? Siamo seri. La verità è che al governo c’è una comitiva di sbandati, forcaioli, tartassatori, una maggioranza di parlamentari morituri che per resistere fanno gli spergiuri, un coacervo litigioso che cerca scusa per fare lo scaricabarile ma se ne infischia del bene nazionale, siamo stufi tutti a casa.
di Alfredo Mosca