Il rito amazzonico e la deroga per Assisi

La Chiesa latina ha sempre previsto deroghe al rito romano. Valga per tutti il rito ambrosiano che da tempi addirittura antecedenti il Concilio di Trento viene celebrato a Milano ed in alcune zone della Lombardia in alternativa a quello romano.

Per cui non stupisce affatto che il Sinodo dedicato all’Amazzonia possa aver messo a punto un rito particolare che dovrebbe prevedere l’istituzione di sacerdoti provvisti di moglie e figli per risolvere il problema della ridotta presenza di preti in grado di assicurare assistenza spirituale e religiosa alle popolazioni indigene della immensa foresta dell’America del Sud.

Insieme al rito amazzonico, però, il Sinodo ha previsto l’introduzione di un nuovo tipo di peccato, quello ambientale, che non dovrebbe essere contestato solo al Presidente brasiliano Jair Bolsonaro ed ai suoi amici che danno fuoco alla foresta amazzonica, ma a tutti coloro che in ogni parte del mondo feriscono ed alterano in qualche modo l’ambiente naturale.

Nessuno sa bene se questo nuovo peccato riguarderà alcune fattispecie specifiche o si estenderà ad ogni forma di alterazione della natura. Spetterà a Papa Francesco fissare eventuali limiti o estensioni. Di sicuro, però, a dispetto di quella cultura giustizialista che sta conquistando anche settori importanti della Chiesa, non sarà retroattivo. Se lo fosse quanta penitenza dovrebbe compiere la Chiesa per farsi perdonare le infinite speculazioni edilizie compiute nel corso dei secoli?

Quanto alla possibilità che i preti si possano sposare pare che il Papa stia studiando la possibilità di estendere questa deroga anche ai frati del Convento di Assisi. Per consolarli della vittoria di Matteo Salvini e del centrodestra in Umbria!

Aggiornato il 28 ottobre 2019 alle ore 10:21