
E la mortificazione della carne? Abolita. Ed i cilici, le autoflagellazioni e tutte le privazioni a cui ricorrevano asceti, penitenti, fedeli e santi di circa venti secoli di cristianesimo? Cancellati. E la castità, la verginità e la cosiddetta fornicazione ammessa solo ed esclusivamente a scopo riproduttivo per la conservazione della specie? Eliminate. Ora i peccati che contano sono solo la xenofobia e l’aporofobia, cioè l’odio per gli stranieri e per i poveri, che vengono compiuti dai sovranisti di tutti i generi e di tutte le specie, in particolare quella leghista.
Per un laico questa rivoluzione operata da Papa Francesco durante il ritorno in volo dal Monzambico va salutata con grande entusiasmo. Vuoi mettere quando i bambini venivano educati al culto di San Luigi Gonzaga che nei 23 anni della sua breve vita non si era mai fatto neppure una sega? O quando nelle camicie da notte delle spose compariva la scritta “non lo fo per piacer mio ma per far piacere a Dio?”. D’ora in avanti le pippe non valgono e la trombata è un peccatuccio veniale che non va neppure confessato. Prendimi e dammiti, cuccurucù!
Detto questo, non si può non avere una botta di commiserazione per la povera Maria Goretti. Se avesse saputo che poche decine di anni dopo ci sarebbe stata la conversione ai piaceri della gola e del sesso avrebbe alzato la gonnella ed evitato la roncolata mortale!
Aggiornato il 30 settembre 2019 alle ore 10:08