La politica dell’inganno

Che la sinistra, il centrosinistra e i cattocomunisti fossero figli della politica dell’inganno era noto, ma che unendosi ai grillini sarebbero diventati campioni planetari ci mancava.

Del resto, se così non fosse non ci spiegheremmo il perché la Democrazia Cristiana e il Partito comunista italiano, dopo essersi combattuti per decenni, hanno finito col fondersi appassionatamente, come è successo adesso fra grillini e Partito Democratico. Ipocrisia politica allo stato puro.

Ecco perché l’Italia è venuta su storta, vittima dello statalismo da socialismo reale, dell’assistenzialismo opportunista e clientelare, col chiodo in testa del posto fisso, con lo strapotere sindacale, con la giustizia ingiusta e il fisco da voracità sesquipedale. Tanto è vero che, passati gli anni del miracolo economico, quelli che grazie alla montagna di miliardi americani del Piano Marshall consentirono l’intrapresa e lo sviluppo mondiale, è iniziato lo sfascio della spesa, dello sperpero statale, del tutto pubblico a scopo elettorale.

Perché sia chiaro, finito Einaudi, da noi si è affermata la politica economica e sociale cattocomunista. Dc e Pci fingevano di litigare, ma le leggi sullo statalismo, sull’assistenzialismo, sulla spesa pubblica, sul welfare, sulle partecipazioni e i carrozzoni, dietro le quinte le concordavano e votavano assieme. È così che siamo finiti nel tutto gratis a tutti, nel mettere in piedi un apparato pubblico titanico, con un welfare da Bengodi, con i finanziamenti allegri, con il sud votato all’assistenza e le moltiplicazioni delle istituzioni a partire dalle Regioni.

È grazie ai cattocomunisti che ci siamo inguaiati e siamo cresciuti senza la cultura dello sviluppo, dell’impresa e del profitto, del bilancio e della ragione; non serviva, pagava Pantalone, Dc e Pci si sono divisi tutto, agli uni l’amministrazione agli altri giustizia, lavoro, scuola e informazione. In qualche decennio hanno piegato al debito e alla spesa quel miracolo italiano dell’impresa, tra carrozzoni, sprechi, baby pensioni, municipalizzate, burocrazia e Cassa del Mezzogiorno, hanno imboccato la strada del non ritorno. Pur di gestire la cassa hanno illuso il popolo e la massa, insomma è il loro modo di intendere le cose, la politica, l’economia, il Paese, demagogia, inganno e ipocrisia, il loro modo di sentirsi superiori, anzi migliori, da una parte l’illusione e dall’altra il controllo della gestione e delle persone.

È esattamente ciò che hanno fatto adesso (allora Dc e Pci) oggi Pd, Leu e grillini, hanno finto di odiarsi per amarsi poi improvvisamente, pur di scippare il voto della gente, per governare hanno promesso di salvarci dalla destra illiberale. Il solito inganno cattocomunista. Tanto è vero che appena insediati hanno dato vita a scissioni e fuochi incrociati e sulla finanziaria stanno nel pallone totale perché sono capaci solo di spendere male e di aumentare l’apparato assistenziale, il contrario di quel che servirebbe. Hanno giurato di abbassare le tasse ma le aumenteranno, di essere liberali ma consentiranno la “prescrizione” nei tribunali, di razionalizzare l’immigrazione e hanno riaperto la porta e il portone, di rendere il fisco confidente e invece tasseranno il contante, frugheranno nelle tasche della gente. Hanno promesso la tutela dell’ambiente, tutti “gretini”, eppure basterebbe vedere come è ridotta Roma in mano ai grillini, hanno garantito energia alternativa, nuove realizzazioni ma bloccano le esplorazioni e trivellazioni, assicurato lavoro e speranza e aumenteranno il reddito di cittadinanza. Hanno rispolverato la lotta all’evasione per spremerci come un limone, il rischio della destra fascista purché l’Italia resti cattocomunista, lo spauracchio sovranista pur di scippare il Paese al centrodestra. Hanno fatto sempre l’opposto di ciò che serviva, dalle destatalizzazioni alle liberalizzazioni, dal welfare integrativo allo stimolo produttivo, dalla riduzione delle tasse alla burocrazia, il contrario del necessario in cambio di un deficit miliardario. Questa si chiama sinistrocrazia, altro che democrazia.

Aggiornato il 26 settembre 2019 alle ore 11:29