Domiciliari ai Renzi, tra ironie e funambolismi politici

mercoledì 20 febbraio 2019


L’ironia che corre sul web non si arresta di fronte ad alcun ostacolo. E certo l’assurda vicenda degli arresti domiciliari dei genitori di Matteo Renzi per false fatturazioni e bancarotta fraudolenta di quell’ironia stakanovista è diventata in breve il sale. Anche grazie all’ attuale fase politica abrasa dalle scivolose assunzioni di responsabilità partitiche sulla posizione da prendere di fronte ad uno dei Moloch del “nostrano garantismo”, quell’autorizzazione a procedere che, questa volta, ha interessato il ministro Matteo Salvini ed il cui valore costituzionale sfugge ancora a troppi. D’altronde l’uscita del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, “tranquilli nessuna svolta garantista del M5S”, come se garantismo fosse sinonimo del peggio possa capitare, lascia intendere il grado di inadeguatezza e di incompetenza e mancata familiarità dell’attuale classe politica al governo con i cardini della civiltà giuridica.

Prima di riportare all’interno di questo articolo uno dei più spiritosi “saggi” di questa sbronza sarcastico-ironica-sbeffeggiante con un post del collega de “Il Mattino” Enzo Sara, dedicato proprio all’intreccio perverso e sdrucciolevole dei rispettivi intercambiabili schieramenti politici sulla questione degli arresti domiciliari dei coniugi Renzi, è però doveroso chiarire che il garantismo è uno, sempre e per tutti. Perché uno è lo stato di diritto agganciato saldamente a determinati (e non sono poi nemmeno così numerosi) principi e norme costituzionali e di giurisprudenza nazionale e sovranazionale. E non è dato poter immaginare un garantismo di destra ed uno di sinistra. Perché esso si incardina su quanto stabiliscono anche i codici. Che, ripetiamolo ancora una volta, sono legge.

Che so, prendiamo il Codice di Procedura penale, che all’articolo 274 stabilisce che le misure cautelari sono disposte quando: a) sussistono specifiche ed inderogabili esigenze attinenti alle indagini… in relazione a situazioni di concreto e attuale pericolo per l’acquisizione o la genuinità della prova...; b) quando l’imputato si è dato alla fuga o sussiste concreto pericolo che egli si dia alla fuga, sempre che il giudice ritenga che possa essere irrogata una pena superiore a due anni di reclusione. Le situazioni di concreto e attuale pericolo non possono essere desunte esclusivamente dalla gravità del titolo di reato per cui si procede; c) per specifiche modalità e circostanze del fatto e per la personalità della persona sottoposta alle indagini o dell’imputato, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali, sussiste il concreto e attuale pericolo che questi commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti contro l’ordine costituzionale ovvero delitti di criminalità organizzata o della stessa specie di quello per cui si procede.

Non è riscontrabile, la sfida a trovarne è ufficialmente aperta, alcuno di questi estremi che giustifichino i domiciliari ai genitori di Renzi. Al contrario, si tratta vistosamente di un provvedimento assurdo e sproporzionato. In cui si continua, invece, ad intravedere la necessità di offrire all’opinione pubblica l’illusione, ben confezionata da qualche solerte procura in cerca di visibilità ed accreditamento e dai media, di offrire all’opinione pubblica la funesta identificazione tra il linciaggio mediatico ed esercizio corretto della Giustizia giusta. Che è poi l’altra faccia della desolante e folle interpretazione giuridica da parte di una società malata e ingorda di capri espiatori delle sentenze che non appaghino le aspettative assetate di capri espiatori dell’opinione pubblica. Di quando, ad esempio, se l’iter processuale non porta ad una condanna al massimo della pena che soddisfi il tribunale dell’opinione pubblica, i giudici che quelle sentenze pronunciano subiscono aggressioni verbali giustificabili sul piano emotivo ma vietate per legge. E solo poiché un mancato linciaggio dell’imputato si trasforma irragionevolmente in un caso di denegata giustizia. A tutto questo si deve avere la forza di dare uno stop di cui si avvantaggerà la ricostruzione di uno stato di diritto reale e di una civiltà giuridica degna di un Paese civile.

E ora sorridiamo pure con...  “l’Ammuina2019”. L’altra sera, a un certo punto, deve essere circolata una sorta di riedizione del famoso (e apocrifo) editto di Franceschiello per la Regia Marina Borbonica. “All’ordine ‘facite ammuina’ tutti i giustizialisti che sono a prua vadano a poppa e i garantisti che sono a poppa vadano a prua; i giustizialisti di sinistra diventino garantisti di destra e i garantisti di destra diventino giustizialisti di sinistra; tutti quelli che sperano nel processo a Salvini s’indignino per i domiciliari ai genitori di Renzi e quelli che sperano nell’immunità a Salvini esultino per i domiciliari ai genitori di Renzi. Chi nun tene nient’ a fa’, s’aremeni a ’cca e a ’llà”.


di Barbara Alessandrini