I delicati equilibri all’interno di Ita Airways

lunedì 24 ottobre 2022


Il neoministro dell’Economia, il bocconiano Giancarlo Giorgetti, è un mediatore equilibrato e dovrà confermare le sue qualità di arbitro anche nella delicata partita che si sta giocando all’interno di Ita Airways (ex Alitalia). La sua mediazione, infatti, avrà importanti ripercussioni sul processo di privatizzazione della compagnia aerea, iniziato dal governo Draghi, di cui il dicastero di Giorgetti è azionista unico. Nel pieno della trattativa tra il governo e la cordata guidata dal fondo statunitense Certares Management, per la cessione del 50 per cento più un’azione dell’azienda, con una delibera del 12 ottobre, sei consiglieri d’amministrazione dimissionari nominati dal ministero dell’Economia e Finanze (Mef) hanno depotenziato il presidente esecutivo Alfredo Altavilla, trasferendo tutte le deleghe collegate alla privatizzazione a favore dell’amministratore delegato Fabio Lazzerini.

L’accusa mossa ad Altavilla è di avere tentato di ostacolare il controllo dei conti di Ita Airways da parte di Certares. È allo stesso Altavilla che viene attribuito l’interesse manifestato da Msc-Lufthansa, la cordata che fino a un mese fa sembrava dovesse rilevare prima l’80 per cento della compagnia e poi la totalità delle sue azioni, mentre non sono segreti gli ottimi rapporti tra Lazzerini e Delta Airlines, partner commerciale insieme ad Air France-Klm, nel caso di cessione al gruppo guidato da Certares. Altavilla sarebbe pronto a perseguire le vie legali sostenendo che la decisione del Mef non sia motivata da una giusta causa, ma il Consiglio d’amministrazione di Ita non è tornato sui suoi passi.

Nel frattempo, il 22 ottobre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha indicato il leghista Giorgetti come ministro dell’Economia, così il dossier Ita è finito tra le sue mani; nelle sue precedenti vesti di ministro dello Sviluppo economico si era già espresso con scetticismo in merito alle trattative con Certares, lamentando il suo mancato coinvolgimento e come, in seguito al processo di vendita, non sarebbe “garantito il futuro della società”. L’ex ministro del Mef Daniele Franco aveva già prorogato di un altro mese la scadenza per le trattative con Certares, che ora è fissata al 31 ottobre. I dettagli dell’accordo non sono ancora noti, ma l’offerta prevede l’acquisto del 50 per cento più un’azione da parte della cordata guidata da Certares, che quindi otterrebbe il controllo della società, ma lasciando un peso importante allo Stato italiano tramite il Mef, che nominerebbe due membri su cinque del Consiglio d’amministrazione.

Diversamente, la trattativa del governo con la cordata guidata da Msc-Lufthansa, che fino a settembre sembrava doversi concretizzare in un accordo definitivo, prevedeva la cessione all’acquirente dell’80 per cento delle quote di Ita Airways, con la definizione di successivi piani d’acquisto per il restante 20 per cento: il governo sarebbe uscito completamente come compagine azionaria dalla società. In questo contesto, il depotenziamento del presidente esecutivo a favore dell’amministratore delegato ha creato due fazioni all’interno dell’ex Alitalia: chi a favore di Altavilla e chi è più vicino a Lazzerini.

Non sono mancati risvolti di interesse mediatico, con la notizia di un’indagine interna che ha fatto emergere conversazioni via mail e WhatsApp interne a un gruppo di dirigenti contrari all’accordo con Certares, di cui due sono già stati sospesi dalle funzioni. L’accusa è di avere tentato di mettere in cattiva luce l’accordo proposto dal governo al fondo statunitense, definito da una dirigente uno “pseudo-piano farlocco”, anche mettendo in circolazione informazioni fuorvianti relative alla compagnia e alla trattativa in corso.

Ora i dirigenti in questione avranno l’occasione di chiarire il significato delle espressioni sotto esame, ma quella che emerge è una forte divisione all’interno di Ita Airways nella fase finale della trattativa di vendita, che renderà complesso il lavoro di mediazione del ministro Giorgetti, che nel frattempo è alle prese anche con altre scadenze importanti, dagli aiuti a famiglie e imprese contro l’aumento delle bollette alla presentazione della Legge di Bilancio.


di Riccardo Cantadori